Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/718

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% l$~0 LIBRO perciocché Niccolò Franco, scrivendo ad Alberto del Carretto, pronipote di Galeotto, lo esorta a dare in luce le tre Commedie, fra le quali nomina quella de’ Sei Contenti, e innoltre la Sofonisba, Le Rime della l ita Colligiano, e Le Virtù pregioniere (Dial. delle Bellezze, Ven. 1542, p. 112, ec.). Ma trattane l’accennata commedia e la Sofonisba, le altre cose non vider la luce. LII. La prima tra le italiane tragedie, degna veramente di questo nome, è la Sofonisba del Trissino. Aveala egli composta fino dal 1515, come si raccoglie da una lettera in quell’ anno stesso a lui scritta da Giovanni Rucellai (Castelli, Vita del Triss.p. 25). Ma ch ella fosse fatta rappresentare con grande solennità da Leon X, non parmi abbastanza provato. Certo ella non fu stampata che nel 1524 L’ uni versai consenso de’ dotti, i cui giudizii si posson vedere raccolti nella già accennata Vita del Trissino, riconosce la Sofonisba come la prima tragedia che fosse scritta secondo le leggi e secondo il costume greco, e perciò ancora deesi lode all autore, perchè fu egli il primo a usare in tal genere di componimento il verso sciolto; il che è stato dopo altri ad evidenza provato dal sopraddetto scrittore della Vita del Trissino. Fra molti pregi però ha essa ancora i suoi difetti, quello cioè dello stile, che non è grave e sublime, come a tragedia conviene; e quello della troppo affettata imitazione delle maniere greche, difetto comune a tutti gli scrittori di tragedie di questo secolo. Essi persuasi che i tragici greci fossero i modelli su cui