Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/756

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1908 libro dall1 Ariosto si scrissero in prosa, furono scritte come dimostra il dott Barotti (Difesa degli Scritt, ferr. par. 2, cens. 5), verso il 1498 e circa questo tempo medesimo dovettero essere scritte quelle del celebre Maccli ¡avelli; nelle qua!i per altro è più a lodarsi la purità della lingua che la felicità dell’intreccio. Ma se la Calandra non ebbe il vanto di esser la prima commedia in prosa, ebbe però quello di essere accolta con plauso non ordinario, e di ottener gran nome all’autore, di cui non possiam dispensarci dal dir qualche cosa, benchè l’averne già scritta a lungo la Vita il ch. signor canonico Bandini (Il Bibbiena ossia il Ministro di Stato, ec., Livorno, 1758) ci permetta il farlo con brevità. Bernardo Dovizi, o Divizio, nacque di oscura famiglia a’ 4 di agosto dell’an 1470 in Bibbiena, terra del Casentino, da cui fu volgarmente cognominato. Per mezzo di Pietro suo fratello, ch era segretario di Lorenzo de’ Medici, entrò egli ancora in quella illustre famiglia, e diessi principalmente al servigio di Giovanni che fu poi cardinale e indi pontefice col nome di Leon X, e nel tempo medesimo che occupavasi in servirlo, coltivava insieme gli studi dell’amena letteratura, e l’amicizia de’ letterati, de’quali sì gran numero era allora in Firenze. Nelle avverse vicende, fedele al suo padrone, seguillo costantemente nell’esilio e ne’ viaggi che gli convenne di fare, e con lui poscia recatosi a Roma, si rendette ancora assai caro al pontefice Giulio II. Da amendue perciò incaricato d’importanti e difficili affari, soddisfece a tutti con somma destrezza e con uguale felicità.