Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/111

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I TERZO 2073 I meglio accertar l’epoche della vita del padre I n0u men che del figlio. Lodovico Zarabbini di I Cotignola fu il padre di Giannantonio, che nacque in Imola circa il 14^4 » e neU’antica Accademia veneziana, a cui fu poscia ascrit| 10. prese il soprannome di Flaminio, che fu poi il cognome della famiglia. Prima in Bologna , indi, cacciatone dalla peste , in Venezia, sotto la direzione de’ più illustri maestri di quell’età , coltivò felicemente le lettere. In età di soli ventun1 anni, nel 1485, fu condotto professore di belle lettere a Seravalle nella diocesi (*) di Trevigi collo stipendio di 100 zecchini , e ivi prese a sua moglie una certa Veturia giovane nobile di quel paese. Di là passò nell" impiego medesimo circa il i4‘)i a Montagnana, ove fu fissato prima per nove anni, poscia per altri cinque, finchè trovando quel clima contrario alla sanità della moglie, tornossene nell’an 1502. a Seravalle; e benchè invitato in addietro con ampie offerte da’ Vicentini, ivi salì di nuovo sulla sua cattedra, e fu ascritto a quella cittadinanza e al collegio de’" notaj. Le guerre dalle quali travagliato fu quel paese, furon fatali al Flaminio , che avendo in esse perduto quanto avea colle sue fatiche e colla sua industria raccolto, spogliato d’ogni cosa, fece ritorno nel 1 O09 a Imola sua patria, ove la liberalità del Cardinal Raffaello Riario e del pontefice Giulio II recaron sollievo alle sue passate sventure, e ove egli prese (*) Serravalle è bensì podesteria del territorio di Bergamo, ma è nella diocesi di Ceneda. \