Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/254

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2216 LIBRO A udori primo, et Philosophiae Aristotelis Instauratori Unico Cives Civi suo memoris ac grati animi testi fu: ondi gratin posnerunt ciorjixxrr. Qui VIII et lxx annos natus mortuus est. Nel parlar del Nizzoli abbiam successivamente accennate le opere da lui pubblicate, oltre quelle delle quali si è detto poc’anzi favellando del Maioragio, le quali tutte sono scritte con molta eleganza, e ne fanno annoverare l’autore tra’ più benemeriti illustratori della lingua latina. Qui aggiugnerem solo che nella Raccolta di Rime in lode di Geronima Colonna d’Aragona, stampata in Padova nel 1568, si leggono alcuni versi latini del nostro Nizzoli. XI. Le scuole fiorentine non furon prive di valorosi professori d’eloquenza; ed uno tra essi singolarmente non ebbe allora chi in tal genere di studio gli andasse avanti, e.assai pochi che il pareggiassero. Parlo del celebre Pier Vettori, da noi nominato più volte, e di cui dobbiamo or favellare distintamente; benchè il faremo con brevità, poichè nulla ci lascia su ciò a bramare il ch. sig. canonico Angiolo Maria Bandini, che ne ha premessa la Vita alla Raccolta delle Lettere d’Uomini eruditi a lui scritte, stampata in Firenze nel 1758. Da Jacopo Vettori e da Lisabetta di Pier Giacomini nobili fiorentini nacque Pietro in Firenze agli 11 di luglio del 1499. Non solo l’amena letteratura e le lingue latina e greca furon da lui nella sua gioventù coltivate, ma la matematica ancora, di cui gli fu maestro Giuliano Ristori da Prato carmelitano. Passò indi a Pisa per apprendervi