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2 248 LIBRO in Bologna, ed ivi morto, secondo l’Alidosi (Dott. bologn. di Teol., ec. p. 169), nel 1570 in età di cinquantasei anni, oltre una sua orazione e il Comento sul primo libro dell’Eneide, pubblicò le sue Note sulla prima Verrina di Cicerone, illustrandone singolarmente l’artificio oratorio. Ne abbiamo ancora una lettera a Pier Vettori (Cl. Viror. Epist. ad P. Victor, t. 1 p. 70), e tra quelle del Poggiano parecchie ne ha a lui scritte con sentimenti di grande stima (t 1 , ep. 112, 139, ec.). Jacopo Grifoli, il quale, come raccogliam dalle Lettere di Bartolommeo Ricci (Op. ti 2, p. 332) , e da uiT altra di Paolo Manuzio (Manuz. Lettere p. 47;), fu proposto per successore all’Egnazio in Venezia, e richiesto ancora dall’università di Bologna, e fu poi pubblico professor di eloquenza in Vicenza, impugnò il libro del Calcagnini contro gli Ufficj di Cicerone, e scrisse ancora Comenti sulla Poetica d’Orazio, molto lodati da Pier Vettori Epist. l. 2, p. 4°)• Due Italiani furon chiamati a Ragusa a tenervi scuola d’eloquenza; Daniello de’ Clari parmigiano al principio del secolo, a cui Aldo Manuzio dedicò la sua edizione delle Poesie di Prudenzio; e Nascimbene Nascimbeni che colà fu chiamato nel 1561, per opera di Giambattista Amalteo Lettere volgari di diversi , Ven. 1564 p. 192, ec.). Di Gianbernardo Feliciano, che avea nella sua propria casa in Venezia aperta una scuola celebre cf eloquenza greca e latina, troviam menzione nelle Lettere di Lucillo Filalteo, il quale, a lui scrivendo nell’aprile del 1531 , Nimis prudentcr,