Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/432

Da Wikisource.

2394 tinno cel. Architi, c Scult. veri. t. 2, p. i5i, ec.) e eli cui il conte Alessandro Pompei ha pubblicati nel 1735 i Cinque Ordini d’Archi lettura in Verona, fu il primo a ideare i bastioni triangolari o cinquangolari con facce piane e con fianchi e con piazze basse, che raddoppiano le difese, e non solamente fiancheggino la cortina, ma tutta la faccia del baloardo prossimo, e nettino il fosso e la strada coperta e lo spalto (Ver. illustr. par. 3, p. 150, ec., 217, ec.); e che di questa sua idea ei desse il primo saggio nelle fortificazioni di Verona cominciate nel 1527. Ma forse può contrastar questa lode al Sammicheli Battista Commandino, padre di quel Federigo celebre matematico di cui abbiam ragionato tra’ matematici. Quando furono fabbricate le mura di Urbino dal) duca Francesco Maria I della Rovere sul principio del secolo, Battista ne fu l’architetto; ed egli cambiò in esse l’usato sistema, per meglio difenderle contro l’artiglierie che allor cominciavano ad usarsi nell’assediare le piazze, Ecco come di esso ragiona Bernardino Baldi nel suo Elogio della patria (Mem. d’Urb. p. 26): Architetto di queste fu Battista Commandino padre di Federigo, il quale in ciò deve grandemente ammirarsi, poichè egli fu de’ primi, e forse il primo , che trovò la forma de’ Baluardi, che si usano nella Fortificazione moderna. ed adattò di modo gli orecchioni. che coprissero e difendessero le cannoniere de’ fianchi, e le cannoniere sì fattamente, che difendessero le forze de’ Baluardi. E sebbene egli è certo, che sono molto piccoli ed incapaci,