Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/482

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FRAGMENTUM TRIUM DIALOGORUM PAULI JOVII EPISCOPI NUCERINI Quos in Insula AStiaria a cbvlc tiro ii rccejytus conscripsit (i) Dialogus de Viris litteris illustribus , Cui in calce sunt additae Findi, MichaelLs Angeli, RaphacUs Urbinatis Vi tue. omnibus capi tali* odii telis nrmatus aperte persequitnr , quae est liberi ct effìcacis animi datissima laus, ct hac maxime tempestate, in qua nihil incerti us, nihil insidiosius hominum voluntatibus experimur. Colui ego emn semper, dum Pontifici piane liostis non fuit (2), quod (1) Il celebre Paolo Giovio, dopo il funesto sacco di Roma nel 1.S27, ritirossi per qualche tempo nell’isola d1 Ischia, detta latinamente.aenaria, e ivi, a sollievo delle disgrazie da lui sofferte, scrisse tre Dialoghi, uno su’ famosi Generali, il secondo sugli Uomini dotti, il terzo sulle Matrone più celebri dell’età sua. Questi insieme con altre opere di esso conservansi in Como presso il ch. sig. conte Giambattista Giovio che fino da’ giovanili suoi anni ha fatto conoscere il suo ingegno e la sua erudizione. F.gli ini trasmise cortesemente copia del secondo, benchè mancante del principio e del fine, come cosa adattata all’argomento di questa mia Storia; e io il pubblicai nella prima edizione insieme colle Giunte e colle Correzioni dell’opera, perchè non erami giunto più presto. Or mi è sembrato che fosse luogo più opportuno a pubblicarlo in questo volume, come supplemento alla storie del xvi secolo, e come del genere stesso del poemetto dell’Arsilli. (2) Parla del Cardinal Pompeo Colonna, nimico prima del pontefice Clemente VII, e che poscia riconciliossi con lui, quando il vide chiuso in Castel S. Angelo, e ridotto a sì compassionevole stato. Questo passo del Giovio può dare molta luce alla storia di quel celebre cardinale.