Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/70

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2o3a. LIBRO giorno scrivendo, e che avea allor tra le mani un poema eroico intitolato Perseidos, degno di esser pubblicato; e ne reca in fine un breve ma grazioso epigramma sulla favolosa Io (p. 54 *)• Di 1111 Giovanni Leone modenese cortigiano del cardinale Ippolito parla anche il Borsetti (Hist. Gymn. Ferr. t. 2., p. 295); ma egli tacendo gli studj poetici, dice soltanto ch’ei fu sacerdote, teologo ed oratore, e ne rammenta un’ opera teologica stampata in Ferrara nel 1520, e intitolata Virbius seu opus secretae Theologiae. È egli uno stesso scrittore, o deesi egli distinguere dal poeta? Io non ardisco deciderlo, perchè non trovo' tai monumenti che sciolgano il dubbio. Del poeta, s egli è diverso dal teologo, non so che altro si abbia alle stampe fuorchè l accennato epigramma conservatoci dal Giraldi. Qualche altro epigramma inedito ne ha questa biblioteca Estense (a). Di Lazzaro Buonamici e di Pietro Alcionio, de’ quali in seguito fa l’ elogio il detto scrittore (p.), io non dirò a questo luogo, perchè del primo sarà più opportuno il parlare nel capo seguente, ove pure diremo di Antonio Tilesio che poco appresso ei nomina, del secondo già si è ragionato nel trattar dello studio della lingua greca. Viene indi a parlare di Giovanni Muzzarelli mantovano, che venuto a Roma, secondo il costume di quegli accadei (a) Del I.eor.e si è più a lungo parlalo nella Biblioteca modenese (t. 3, p. 84) » ove S1 ® osservato che è più verninole che sia un solo f autore delle Poesie latiue e dell' opera teologica.