Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/118

Da Wikisource.

»oG ruma VX Nel ragionare delle più celebri librerie • di Roma, abbiamo ancora accennati alcuni de’ più famosi musei d’antichità clic ivi furon raccolti. Troppo lungo sarebbe il voler dire di tutti. In una città in cui quasi da feconda miniera spuntan di sotterra pregevolissimi monumenti, molti naturalmente s’invogliano di farne raccolta, e l’esempio degli uni è stimolo ad altri; e in tal modo si vanno moltiplicando cotali musei. L* Itinerario di Andrea Scotto, stampato sul cominciare del secolo di cui trattiamo, nomina moltissime case de1 signori romani , in cui vedeansi raccolte antichità ragguardevoli d’ogni maniera. Il P. Mabilion vide con piacere il museo Landi (Iter italic. p. 77), gli orti de’ duchi Mattei pieni di bei monumenti (ib. p. 88), il museo del commendalo!’ Carlo dal Pozzo (ib. p. 141)? ch’egli avea ereditato dal commendator Cassiano dal Pozzo uno degli accademici Lincei e splendido protettore de’ dotti, e noni dotto esso ancora, come si raccoglie dall’orazione funebre recitatagli da Carlo Dati, clic si ha alle stampe, in cui fra le altre cose si accenna la bella raccolta da lui fatta delle antichità romane, per opera di esso disegnale e divise in xxm volumi (V. nuovi libri. Veggasi su ciò la lettera del ch. Dott. Pietro Orlandi a me diretta e inserita nelf Antologia romana (1788,dic. n. *>.6) ove anche riportasi l’iscrizione posta alla medesima biblioteca. nella quale della beneficenza del Castellani si fa menzione. Ma avendo il Cardinal Casanatta accresciute di molto l’entrate della biblioteca medesima, ne avvenne che, dimenticato il primo benefattore, da lui solo prese il nome.