Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/14

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tumulti, appena però alcuno ve n’ebbe a cui il nome di guerra si convenisse; e, se se ne tragga quella del Monferrato, e quella che le armi del vittorioso Luigi XIV recarono su gli ultimi anni del secolo agli Stati Austriaci, le altre guerre o furono di breve durata, o si contennero entro i confini di qualche provincia , e furon proporzionate alle piccole forze de’ principi guerreggianti; e in tutto il corso di questo secolo lievi e di poco momento furono le mutazioni di dominio che ne vennero in seguito. In mezzo a un sì dolce riposo, pareva che le arti e le scienze e l’amena letteratura dovesser sorgere a gloria e a perfezione sempre maggiore, e stendere più gloriosamente il lor regno. E nondimeno le scienze sollevaronsi, è vero, ad assai più alto stato; le belle arti, se non si mantennero nel sommo grado a cui eran giunte, ebbero nondimeno in gran numero valorosi professori; ma in ciò che appartiene all’amena letteratura, questo è il secolo appunto che suol rimirarsi. e non senza ragione, come il secolo della lor decadenza 5 talché la letteratura italiana, che fra i più fieri tumulti era nel secolo precedente salita a sì alto nome , nel seno di una tranquilla pace venne meno, e sembrò quasi eclissarsi. In qual modo e per quali cagioni ciò avvenisse, si è detto nella Prefazione al secondo tomo di questa Storia, ove abbiamo esaminato quali sieno, generalmente parlando, i motivi di una tal decadenza. Or dobbiamo svolger partitamente la tela, e esaminare ciaschedun degli oggetti che ci si offrono innanzi.