Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/165

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SECONDO A 53 Due famose contese al principio di questo secolo esercitarono molto i teologi, e risvegliarono la curiosità e l’aspettazione de’ dotti, quella delle congregazioni, cominciate già sotto Clemente VIII, e finite sotto Paolo V, sugli aiuti della Divina Grazia, e quella del famoso Interdetto della Repubblica veneta. Ma nella prima i più illustri teologi che venner tra loro a battaglia, quasi tutti furono oltramonti, e a me perciò non appartiene il ragionare. Nella seconda i più celebri combattenti furono per la parte del papa i cardinali Bellarmino e Baronio, per quella della Repubblica F. Paolo Sarpi, scrittori tutti de’ quali si è già detto non brevemente nella Storia del secolo precedente, perchè non faccia d’uopo il ragionarne di nuovo. Aggiugnerò solo che tra’ teologi i quali sostennero le parti pontificie, fu uno de’ più valorosi il P. Giannantonio Bovio natio di della porpora l’anno iG34, e all’arcivescovado di Benevento..Ma poco tempo godette di questi onori, rapito dalla morte l’anno seguente in elà di r>8 anni. Di lui parla, oltre I*Oldoino nella Serie de’ cardinali, e più altri scrittoli , anche il P. abate Miltarelli nel suo opuscolo sugli Scrittori faentini, ove dice che gli eruditi di Lipsia hanno avvertilo credersi da ah uni clic il I*. Petuvio dall’opere dell’Orcgio tiacsse quasi interamente la sua opera de’ Donimi teologici..Ma dovessi anzi dire che nel passo da lui citato degli Atti di Lipsia (an. 1718, p- 491) s* ha l’estratto di una Dissertazione dd P. Oudm gesuita, inserita nelle Memorie di Trevoux, in cui rihattc la vergognosa calunnia apposta al Petavio, mostrando che l’opera di esso e quanto allo stde e quanto alla sostanza e quanto al metodo e quanto all erudizione è cosa interamente e tolaUnente diversa da quella del Cardinal Orcgiu.