Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/177

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SECONDO 165 lontane dall’argomento, stanca ogni lettore. Un’altra opera pubblicò egli poscia due anni appresso, intitolata: L’evidente merito della Fede Cattolica ad esser creduta per vera, e un’altra fin dal 1679 aveane data in luce, che gli era comune col P. Francesco Rasponi pur gesuita di patria ravignano, intitolata: Difesa della Divina Providenza contro i nimici di ogni Religione. E più altre ancora se ne hanno alle stampe , delle quali si può vedere il catalogo a piè della Vita che ne ha scritta il P. Paolo Antonio Appiani gesuita, inserita tra quelle degli Arcadi illustri, nel cui numero era il P. Pullavicino. VII. Tra le opere nelle quali generalmente si prese a difendere la religion cristiana. si può annoverar quella del P. Silvestro Pietrasanta romano della Compagnia di Gesù, stampata in Roma nel 1644 e intitolata Thaumatia verae Religionis contra perfidiam Sectarum. Di quest’opera e dell’autore di essa fa un lungo e magnifico elogio l’Eritreo (Pinacoth. pars 3, n. 73), che gli era amicissimo, e descrive le pruove eli’ ei diede della prontezza del suo ingegno e della felicità del suo stile, scrivendo le orazioni funebri del Cardinal Bonsi e dell’imperador Ferdinando II, al lavoro di ciascheduna delle quali poche ore soltanto gli furono concedute. Rammenta ancora altre opere da lui pubblicate, e singolarmente una lettera contro Pietro du Moulin. e un libro contro Andrea Ri veto , celebri eretici amendue , oltre più altre, delle quali più distintamente si ragiona nella Biblioteca degli Scrittori Gesuiti de