Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/197

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SECONDO l85 fh’ei ci ha lasciate, cioè del celebre P. abate don Benedetto Bacchini monaco casinese, uomo che nella sacra e nella profana erudizione ebbe pochi pari a quel secolo, e degno anche perciò di particolar ricordanza, perchè a lui si dee in gran parte l’aver rinnovato e comunicato a più altri il buon gusto in cotal sorta di studi, e l’aver eccitati e animati non pochi a seguir la via da lui felicemente battuta. Benchè molti abbiano di lui scritto, e sulle notizie da essi date abbia formato un diligente ed esatto articolo della vita di esso il co. Mazzucchelli (Scritt. ital. t. 2 , par. 1, p. 6), io spero nondimeno di poter dire più cose da altri non dette , valendomi delle memorie che me ne ha cortesemente trasmesse il ch. P. abate don Andrea Mazza monaco casinese , il quale con somma diligenza ha raccolto tutto ciò che a questo valentuomo appartiene, e singolarmente quante ha potute trovate lettere o a lui scritte, o da lui la). A’ 31 di agosto del 1651 nacque il Bacchini da onesti genitori in Borgo S. Donnino, e dopo fatti i primi studi nelle scuole de’ Gesuiti in Parma, entrò nella Congregazion Casinese nel 1667. L’indefessa applicazione con cui allora si volse alle più ardue scienze, ne sconcertò la salute per modo, che fu costretto a ritirarsi in riposo per due anni nel monastero di Torchiara sulle colline del Parmigiano. (a) Anche il eh. monsig. Fabroni ha scritta elegantemente la Vita del P. Baccbini (Vitue llalor. /. 7 , p. 264, ec.), ove forse per errore di stampa si legga che Borgo S. Donnino è Rlutincnsi* di’ioni» in vece di Parmcti i/jr.