Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/225

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SECONDO 213 Roma nel 1G70 in età (li 75 anni. Ei fu il primo a formar l’idea di darci la serie di tutti i vescovi delle Chiese d’Italia, non già colf indicarne semplicemente i nomi, o col formarne uno sterile elogio. ma colf illustrare la storia di ciascheduna Chiesa colla pubblicazione de’ monumenti ne’ loro archivii serbati; opera perciò utilissima non solo alla storia delle Chiese medesime, ma generalmente alla storia sacra e profana pe’ molti lumi che da tali autentiche carte si traggono. Non era possibile che un uomo solo potesse andar ricercando gli archivii tutti, traendone i lumi che al suo lavoro erano necessarii. Gli convenne dunque valersi spesso dell’opera altrui, e da ciò nacque la diversità che incontrasi in quest’opera, ove la storia di alcune Chiese vedesi corredata con gran copia di autentici monumenti, e quella di altre ne è vota, o assai più scarsa almeno. Ei pubblicò la sua opera in nove tomi in folio in Roma dal 1642 al 1648, il che deesi avvertire per conoscere l’anacronismo dell’autor francese di un Dizionario degli Autori ecclesiastici, stampato in Lyon nel 1767, ove parlando dell’Ughelli, egli dice che questi ha seguito a un dipresso il piano tenuto da’ Sammartani nella lor Gallia Christiana , colle quali parole sembra volerci persuadere che l’Ughelli avesse veduta l’opera de’ Sammartani, e l’avesse presa a modello. Or è certo che la Gallia christiana non vide la prima volta la luce che ned 1 G."»G. Anzi, se crediamo all’autor dell’elogio dell’abate Ughelli premesso alla seconda edizione dell’Italia sacra, fu il Cardinal Mazzarini clic facendo