Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/267

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SECONDO.255 Il calore con cui il Galileo lo sosteneva, lo pose in qualche pericolo; ma frattanto, essendogli venuto ordine dal gran duca di tornare a Firenze nel maggio del 1616 (ivi, t. 1, p. 61), il contrasto ebbe fine con un comando dato al Galileo dal Cardinal Bellarmino in nome del papa di non sostenere tale opinione (ivi, t. 2, p. 303). Ciò non ostante il Galileo, tornato a Roma nel 1630, ottenne che il maestro del sacro palazzo approvasse per la stampa i suoi Dialoghi sul sistema copernicano (ivi, p. 310), che poi furono stampati in Firenze nel 1632. Ma appena essi vider la luce, grande rumore eccitossi contro l’autore , a cui convenne nell’avanzata sua età di quasi 70 anni far di nuovo il viaggio di Roma nel febbraio dell’anno seguente , citato a render conto delle sue opinioni (a). Si usò nondimeno col Galileo di una non consueta piacevolezza, perchè dapprima gli fu permesso di abitare nella casa dell’anihasciador del gran duca Francesco Niccolini, nuli, quando si cominciò a formare il processo, et quel che mi piacque in estremo fu, che prima di lisponde re alle ragioni contrarie le amplificava e l’inforzava con nuovi fondamenti <Tapparenza grandissima per far poi nel rovinarle rimaner pia ridicoli gli avversarli. Finalmente in altra de5 5 di marzo dell’anno stesso: Le dispute del Galileo sou risolute in fumo d’alchimia, liavendo dichiarato il S. Uffizio , che il sostener quell’opinione sui un dissentir manifestamente d*ii dogmi infallibili della Chiesa. (a) Piìi altre minute circostanze intorno al processo fatto al Galileo in Roma si posson vedere nell’opera spesso citata del dott. Giovanni Targioni Tozze Iti (l. i, /;. u3, ec.; t. 2, par. 1, p. 122, ec.).