Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/328

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3 I 6 LlBllO c che di fatto attese con sommo impegno a compirla j benché non si trovasse chi avesse coraggio di dar l’ultima mano a qualche passo che dal Borelli non era fiyilo. Così ne fu la Prima parte stampata nel i(‘>8o, e la seconda l’anno seguente, e se ne fecer poscia molte altre edizioni. Nella prima egli spiega tutti gli esterni voi Ciliari moli degli animali; nella seconda tutti gl1 interni che son necessarii. Ognun vede qual vasto campo sia questo , e quante belle quistioni si. offrano a un ingegnoso filosofo. Tutto lo corre felicemente il Borelli , ed esaminando ogni cosa co’ lumi della sperienza e della ragione, ci dà una delle più belle, delle più dotte e insieme delle più dilettevoli opere che siensi mai vedute uscire alla luce. Benchè alcuni errori vi sieno poi stati scoperti, tutti i più grandi filosofi nondimeno l’han rimirata come opera originale. Gli elogi de’ quali essa è stata onorata, si posson vedere accennati o riferiti da’ due suddetti scrittori; ed è glorioso al Borelli quello singolarmente del gran Boerahave, il quale afferma che un medico il quale sia privo de’ lumi di questa sì grande e incomparabile opera , dee necessariamente brancolar tra le tenebre (Studii medici, pars 7, de Anatom. sect 3, c. 3). Pietro Chirac, uomo dotto, l’ebbe in tal pregio, che nel suo testamento assegnò certi fondi perchè nell’università di Montpellier s’istituisse una cattedra, nella quale f opera ilei Borclli si spiegasse pubblicamente. Bello è ancora un breve tratto di una Dissertazion del Borelli, pubblicato da monsig. Fabroni, in cui spiega in qual maniera potessero