Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/368

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356 LIBRO ili comunicare i suoi lumi agli accademici, e di riceverli da essi a vicenda , deponendo la maestà del principato, e trattando con loro famigliarmente, come se gli fossero uguali. Aveano gli accademici commercio co’ più dolti (ilosoii di Lui la l’Europa, e il soprallodato senator Nelli afferma di aver un buon numero di lettere da essi o ricevute, o scritte su argomenti di fisica e di astronomia a’ letterati stranieri (ivi, p. 104). Frutto delle loro adunanze furono i Saggi di Naturali Sperienze fatte nelF Accademia del Cimento, stampati in Firenze nel i(»6t>, c poscia di nuovo nel 1692, e altrove ancor ristampati, opera stesa principalmente dal co. Lorenzo Magalotti, che n’era segretario. Gli argomenti che in essa si trattano, sono i più importanti di tutta la fisica, cioè la pressione dell’aria, la natura del ghiaccio, la capacità dei vasi secondo le diverse loro figure, la compressione dell’acqua, la gravità universale de’ corpi, le proprietà della calamita, dell’ambra e di altre materie elettriche, il cambiamento del colore in alcuni fluidi, il moto de’ proietti, il caldo, il freddo, la luce, la penetrabilità del cristallo e del vetro riguardo agli odori ed all’umido, la digestione degli animali, ed altre somiglianti quistioni o non mai trattate, o non ben conosciute in addietro, e tutte con somma maestria maneggiate da quegli accademici, e illustrate con ingegnose ed esatte sperienze; opera perciò accolta con sommo plauso da’ dotti, e che, finchè la buona fisica avrà seguaci, sarà sempre stimata una delle migliori e delle più utili in questa scienza. Io potrei recarne in pruova l’autorità di