Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/398

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386 libro XLVn. Dopo il Cavalieri. fa menzione il Montucla del Torricelli (p. 61). e ne loda le opere matematiche , cioè quella De Solidis Sphaeralibus , De quadratura Parabolæ , De Solido hyperbolico acuto, nelle quali afferma che molte cose si leggono assai ingegnose, come le dimostrazioni della proporzione della sfera al cilindro , della quadratura della parabola , ed altre che sono nuove, dice egli, o di una grande eleganza. Il Wallis, in una sua lettera al principe Leopoldo de’ Medici, dà al Torricelli la lode di avere perfezionato il metodo del Cavalieri: Cavale rii mcthodum indivisibiliwn Torricellius vesier promovit feliciter et illustra vit (LelL ined. t. 1, p. 320). E abbiamo ancora veduto eli’ ei fu il primo ritrovatore della cicloide, la qual quistione si è da noi esaminata poc’anzi. Stefano degli Angeli veneziano, discepolo e correligioso del Cavalieri , e poscia sacerdote secolare, poichè l’Ordine de’ Gesuiti fu nel 1668 soppresso, e professore in Padova dal 1663 fino al 1697 in cui chiuse i suoi giorni, fu egli pur matematico di molto grido, e degno scolaro del suo illustre maestro. Il Montucla accennandone le opere, dice (l. cit. p. 69) ch’esse gli sono sembrate lavoro di un abilissimo geometra, e che in esse applicossi singolarmente a coltivare e a quistioni di matematica. La dimostrazione del fuso parabolico , da lui trovata, ottennegli gran nome; e il suddetto carteggio c pieno dell’espressioni le più gloriose al ltocca pel suo profondo sapere. Ma non ee if è rimasta opera alcuna.