Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/40

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a8 LIBRO quella virtù di cui si tratta, qual principe potevo io eleggere, che più s’intendesse di queste idee di Tr. A? Io per me confesso che quando talora mi ha fatto grazia di comunicarmi alcuna delle altissime sue idee, sono per meraviglia restato attonito, ed in particolare quando io l’ho veduta con tanta intelligenza disegnare e lineare imprese , figure , paesi, cavalli ed altri animali che vuol che sieno figurati nella sua gran galleria, la quale sarà un compendio di tutte le cose del mondo, e un ampio specchio nel quale si vedranno le azioni più illustri degli Eroi della sua gran regia casa, e l’effigie naturali di ciascuno di loro, e nella quale passeggiando si potrà aver notizia di tutte le scienze principali. Nella volta si vedranno le 48 immagini celesti, il moto dei cieli e de’ pianeti e delle stelle; più basso le figure matematiche, e la cosmografia di tutta la terra e de’ mari, e le figure di tutti gli animali terrestri, acquatici ed aerei; cosa che sarà stimata tanto più grande , quanto saranno di più grande intelligenza quelli che la contemplarono. Fu dunque quel maestoso edificio, che destò altissima meraviglia in chiunque il vide, condotto al suo compimento tra’ ’l 1607 e’I 1609; perciocchè il Coppini che in questo secondo anno fu introdotto a vederlo, ne parla come di cosa finita (a). Il (a) Di essa fa ancor onorevol menzione Antonio Sandero, il quale, parlando di parecchie insigni biblioteche, dice (Diss. de Instit. Bibl. Gandav. p. 22): Nec hac laude inferior Serenissimus Allobrogum nuper Dux Carolus Emmanuel, artium, ingeniorum , et, quod