Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/439

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SECONDO 4^7 ilei fondatore deli*Accademia, di Fabio Colonna e di Francesco Stelluti. E cominciando dal principe Federigo, ei riunì in se stesso tutti que’ rari pregi che formano un vero e splendido mecenate della letteratura. Radunava egli gli accademici nel suo palazzo, ove essi aveano quanto a’ loro studi poteva essere opportuno; un orto botanico, in cui le più pregevoli erbe erano copiosamente raccolte, un ricco museo di ogni genere di antichità, una scelta biblioteca, che fu poi anche accresciuta co’ libri di \ irgiuio Cesarmi. Ma soprattutto essi trovavano nel principe Federigo e stimolo ed aiuto ne’ letterarii loro valori. Animavagli egli a scrivere chi su uno, chi su altro argomento , e poscia egli stesso col suo denaro somministrava loro il mezzo per comunicare al pubblico le loro fatiche. Tra le altre cose persuase egli alcuni de’ suoi accademici ad illustrare e a pubblicar la grand1 opera che Francesco Hernandez avea scritta intorno alla storia naturale del Messico, compendiata in dieci libri da Nardo Antonio Recchi, ma non ancor pubblicata. Ei fece a sue spese incidere tutte le piante e tutti gli animali in essa descritti, e alle fatiche nell1 illustrar quell1 opera fatta da Giovanni Terenzio, che vi ebbe la principal parte , da Giovanni Fabbri e da Fabio Colonna , vi aggiunse egli stesso le Tavole filosofiche, nelle quali divideva le piante tutte nelle diverse loro specie. Ma nè egli potè dar l’ultima mano a questo lavoro, nè ebbe il piacer di vedere uscita quell1 opera alla pubblica luce; perciocché fanno i63o, nell1 età ancor fresca di 45 anni, fu dalla morte