Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/528

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APPENDICE neH’AlIemagna. Ébbeive avviso Gemente, e volle ei medesimo udire per qual modo con tal sistema tutti si spiegassero i movimenti celesti. Chiamato perciò il Widmanstadio negli orti vaticani alla presenza di due nobilissimi cardinali Franciotto Orsini e Giovanni Salviati, di Giampietro Grassi vescovo di Viterbo, e del proprio suo medico Matteo Corte , udillo svolgere e a parte a parte dichiarare il sistema copernicano E poichè ebbelo udito, a dare al Widmanstadio una pruova durevole del piacere con cui l’avea ascoltato, fattosi recare un bel codice greco in cui contenevasi l’opera di Alessandro Afrodiseo de sensu et sensibili, gliene fè dono, ed onorollo ancora coi titoli di suo segretario domestico e famigliare. Il detto codice tuttor si conserva nella elettoral biblioteca di Monaco, e vi si leggono le seguenti parole, con cui il Widmanstadio volle lasciar memoria di un fatto a lui tanto glorioso: Clemens VII P. M. hunc Codicem mihi dono dedit anno 1533. Romae, postquam praesentibus Franciotto Ursino, Jo. Salviato cardinalibus, Jo. Petro episcopo Viterbiense, et Mathaeo Curtio medico physico in hortis Vaticanis Copernicanam de motu terrae sententiam explicavi. Johannes Albertus Widmanstadius cognomento Lucretius SS. D. N. secretarius domesticus et familiaris. Or raccogliendo le cose finor dette, o signori, parmi d’avervi dimostrato che il sistema copernicano ebbe ad approvatori e a lodatori tre papi, Niccolò V, Clemente VII e Paolo III, tre cardinali, Cosa, Cesarmi e Sconberg; eh’esso fu pubblicamente sostenuto negli orti vaticani,