Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/545

Da Wikisource.

AL CAPO II DEL LIBRO II 533 del gran duca, perchè a stagion migliore si differisse il processo Ma in tutto il rimanente si tenne con lui metodo assai diverso dal consueto. Stette dapprima due mesi in casa delf ambasciador del gran duca, senza espresso divieto di non favellar con alcuno, ma solo con amichevole consiglio di non ammetter frequenti visite, e di tenersi quanto più fosse possibile nascosto e solo (ivi, p. 292). Giunto poscia il tempo in cui secondo le leggi di quel tribunale avrebbe dovuto esser racchiuso in carcere, e quindi sottoposto al processo, fu chiamato al tribunale medesimo; ma le stanze a lui assegnate furon le tre camere del fiscale, dalle quali e poteva uscire a diporto anche nel cortil della casa, e teneva il suo proprio domestico, e poteva ancora ricevere que’ dell’ambasciador del gran duca, da’ quali venivagli recato il pranzo, e scrivere e ricever lettere da chiunque più gli piacesse. E prima ancor che gli esami fusser finiti , dopo quindici giorni fu rimandato alla casa dell* ambasciadore, da cui era partito, e fugli ancora permesso di uscirne a diporto in carrozza ne’ vicini giardini (ivi, p. 308). Finalmente nel giugno dell’anno stesso si venne alla tanto aspettata sentenza. Fu in essa condennato il sistema , e fu proibita V opera del Galileo, ed egli costretto a solenne ritrattazione; e perchè fin dal 1616 eragli stata minacciata la prigionia, se avesse di nuovo ragionato pubblicamente o scritto su un tale argomento , gli fu intimata la carcere. Ma tosto, e prima ch’ei vi fosse condotto, per voler del pontefice essa gli fu cambiata nella relegazione