Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/554

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è disposto a ricevere dalle sue forze, e che prenderebbe veramente nel primo istante, ove l’equilibrio venisse a rompersi. Il sig. de la Grange non contento d’aver fondato su questo fecondo teorema tutta la meccanica, ha scoperto ancora che quanti sono i principii generali esposti dai mattematici successori del Galileo a promuovere questa scienza, altro non sono che quel teorema sotto diverse forme travisato e nascosto; il che quanto ridondi in sua lode, 11011 \ è chi nol veda. Anche il bravo P. Riccati aveva tentato cosa molto simile alla bella impresa del sig. de la Grange; e fra i suoi manoscritti si conserva un trattato di Statica che ha per titolo De statica tractata per principium velocitate virtualium tractatus critico-mechanicus (Continuaz del Nuovo Giorn. de’ Lett. d’Ital. t. 9 , p. 187); e in altre opere ancora ha non rare volte fatto uso di qualche principio che ha con questo grande analogia. Ecco quelle poche riflessioni riguardanti il Galileo, che si son presentate alla mia mente, e che volentieri vengono a lei per essere esaminate. Ella dia a queste mie ciance quel valore che crede convenirsi loro; mi basta solo che creda me immutabilmente Di Lei sig. Cav. gentilissimo Lucca, 2 agosto 1793. Di. valiss. obbligatisi, servitore e amico Cesare Lucchesini. Fine della Parte I del Tomo Vili.