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TERZO ^23 vedesse la luce. E certo che le copie della Secchia rapita corsero manoscritte per le mani di molti , e che il Bracciolini potè vederla e prenderne esempio; e non è improbabile che così fosse. Al contrario non si è ancora prodotta pruova la qual ci mostri che il Bracciolini assai prima del 1618 avesse intrapreso il suo lavoro; e perciò finora il vanto dell’invenzione di questo genere di poema sembra che sia dovuto al Tassoni. Il co. Mazzucchelli, che lascia indecisa questa quistione (Scritt. ital t. 2, par. 4, pag. 1960, not 30), dice che Lo Scherno degli Dei, se non ha la gloria del primato, quanto al tempo in cui fu composto, lo ha quanto a quello della stampa , e che può certamente nel merito andar del pari colla Secchia rapita. Io però temo che quest’ultima decisione non sia )per essere molto approvata. A me certo sembra che, o si riguardi la condotta e l’intreccio, o la leggiadria e la varietà delle immagini, o la facilità del verso, il poema del Tassoni sia di molto superiore a quello del Bracciolini. E pare ancora , che il comune consenso sia favorevole alla mia opinione; perciocchè, ove dello Scherno degli Dei non si hanno che sei edizioni (a), e ni una posteriore al 1628, della Secchia rapita se ne hanno poco meno di trenta, ed essa è stata stampata anche in Francia e in Inghilterra , e recata ancora nelle lingue • (a) lina nuova edizione dello Scherno degli Dei del Bracciolini fu fatta in Firenze nel 1772 per opera del ili. sig. Giuseppe Pelli direttore di quella reai galleria delle antichità.