Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/264

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788 LIBRO cura, e gli tiesse il mezzo ili far sempre maggiori progressi. Corrispose in fatti il.Bernini alla grande aspettazione che di lui si era formata, e nel lunghissimo corso di vita che ebbe, fece sì gran copia di lavori in marmo e in bronzo, che Roma ne è in ogni parte fregiata, oltre i moltissimi che da lui furono mandati in diverse altre parti. Tutti i romani pontefici, a’ cui tempi egli visse, profusero sopra lui a piena mano le grazie e i doni; e appena vi ebbe sovrano in Europa, che non volesse aver qualche opera del Bernini. La reina d1 Inghilterra Enrichetta Maria volle da lui il busto del suo marito Carlo I. Il re Luigi XIV nel 1644 il fece invitare dal Cardinal Mazzarini alla sua corte colla promessa di dodicimila scudi di provvisione; ma egli non volle abbandonare il pontefice Urbano VIII, a cui era carissimo. E solo nel lece un viaggio a Parigi, chiamatovi dallo stesso monarca, perchè esaminasse i diversi disegni fatti pel Louvre (perciocchè anche dell’ardii lettura era il Bernini intendentissimo), e nel soggiorno che ivi fece, non v1 ebbe onore e ricompensa che da quel gran sovrano non ottenesse. Francesco I duca di Modena volle dal Bernini il suo ritratto in marmo , che tuttor conservasi in questa ducal galleria, e gliene diede la ricompensa di tremila scudi, oltre dugento ungheri donati a chi portollo da Roma. Un gran Crocifisso di bronzo ei lavorò pel re di Spagna Filippo IV. La reina Cristina lo ebbe oltre modo caro, e gli commise molti lavori, per cui egli ne fu splendidamente rimunerato. Egli ebbe anche l’impiego