Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/277

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TERZO - 80I del 1626, come raccogliesi da’ monumenti intorno a questo pittore trasmessimi dal chiarissimo sig. baron Giuseppe Vernazza, de’ quali mi spiace che la brevità che in questo capo mi son prefissa, non mi permetta di usar più ampiamente. Io non mi tratterrò parimente in ragionare.stesamente de’ pittori napoletani, tra’ quali si distinsero Giuseppe Ribera spagnuolo di nascita , ma passato in età giovanile a Napoli, Mario Nuzzi soprannomato de’ Fiori, Mattia Preti, Salvator Rosa da noi nominato già tra’ poeti, Luca Giordano; nè dei genovesi , tra’ quali furono celebri Bernardo Castelli e Valerio di lui figliuolo, Giovanni Carlone, Benedetto Castiglione, i Borzoni e Giambattista Gauli soprannomato il Bacicia, perciocchè ciò che ad essi appartiene, si può vedere nelle opere altre volte citate del Domenici e del Soprani. E io porrò fine a questo capo coll’accennare un fatto assai glorioso all’Italia , che narrasi dal Baldinucci nella Vita di Costantino de’ Servi celebre ingegnere, architetto e pittore, cioè che il sofi di Persia per mezzo di un suo ambasciatore mandato al gran duca Cosimo II, pregollo ad inviargli eccellenti professori italiani delle tre arti, de’ quali egli volea usare ad abbellire la sua corte e la sua capitale *, c che il gran duca gli inviò a tal fine il suddetto Costantino, di cui.erasi egli stesso per più anni con sua soddisfazione servito. Così il nome degli artisti italiani non giungeva soltanto alle altre provincie d’Europa, ma stendevasi ancora a’ più lontani regni dell’Asia, c