Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/316

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84° rentier ridicoli gli autori spagnuoli, che dissimula tutto ciò che torna in loro gloria) che pare in somma che abbia preso a scrivere la Storia della letteratura italiana solo per biasimar la spagnuola (lett p. 4 e 5), aggiungendo poi per ben tre pagine tutto quanto ho io detto in manifestazione di queste pretese ree intenzioni. E questo è a.parer suo un intaccare il suo buon nome, e vulnerar la sua riputazione5 in maniera che non possa egli a meno di non perder la pace , e si veda costretto ad interrompere i gravi suoi studi cotanto utili al pubblico per iscrivere una sanguinosa lettera *, e tralasciando per un poco lo storico farla da declamatore. Convien però dire che tutto il male sia, o per averlo scritto io, o per averlo scritto in italiano. Due anni prima della pubblicazione del mio Saggio apologetico fu già dal sig. abate Serrano scoperta questa condotta del Tiraboschi. Jam (scrive il Serrano, p. 28) ubi Clar. Historicus (Tiraboschi) hoc Hispaniae omni aevo litterarii gustus corruptricis quasi sistema animo informas set, et illud Historiae suae praemittere decrevisset, necesse ei erat, ut omnia, quae in hac parte scriberet, sistemati suo conformaret; cum autem essent bene multa, quae, salva historiae veritate , in hujusmodi sistema non convenirent, arte erat opus, ut ea ipsa, vel invita et reluctantia, et obtorto, ut dicunt, collo, in illud traherentur. Spiega poi il Serrano quest’arte adoprata dal Tiraboschi con espressioni niente più dolci di quelle che nel mio Saggio tanto hanno commosso il dotto signor abate.