Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/329

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853 almeno discolparsi col dire che a lui è stato comunicato da altri: all’opposto esserne la sorgente è lo stesso , che averlo da se. Or trattandosi della corruzione del buon gusto, non è questo secondo molto più odioso / Non negano nè il Tiraboschi nè il Bettinelli che l’Italia non fosse nel seicento infetta di questo contagio: fanno bensì tutti gli sforzi per pruovare che non l’ebbe da se , ma comunicato dagli Spagnuoli: sforzi che mai non farebbero, se già non fossero ben persuasi essere molto più odioso al buon nome dell’Italia il corrompere da se il buon gusto, e diciamo essere la sorgente, onde tragga l’origine questa corruzione, che non sia il portar questo contagio loro comunicato dagli Spagnuoli. Chi dunque di noi due, sig. abate stimatissimo , espone il di lei sentimento intorno alla dominazione Spagnuola con maggior dolcezza , con maggior mitigazione, con maggior cautela (i)? Non è men graziosa l’altra alterazione, di cui mi accusa. Egli dice: Marziale, Lucano e Seneca furono certamente quelli che air eloquenza ed alla poesia recarono maggior danno, ed essi ancora erano Spagnuoli. Io sponendo i suoi pregiudizi antispagnuoli (non già citando le parole precise del sig. abate Tiraboschi) (2) (1) Qui ancora il sig. abate Lampillas reca un sol passo della mia Dissertaz.ione , e omette il restante. Leggasi ciò eh’io ne ho scritto nella mia lettera. (•*) Anche «pii 1’abate Lntnpìllas ha citate in caratteri corsivi le mie parole, ed ora poi dice che non ha citate le mie precise parole. In tal maniera come mai potrà uno scrittore essere convinto d’infedeltà/