Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/346

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870 prima. Aprasi il Tom secondo della Storia letteraria nella pag. 5, dove si comincia a trattare della poesia dopo il secolo (d’Augusto, e si vedrà che ivi si comincia col parlare di Germanico. Tutte le poesie che si accennano di quest’illustre poeta, sono commedie greche, epigrammi latini e greci, e la traduzione de’ Fenomeni e de’ pronostici di Arato. Nessuna di queste, come ognun vede, è componimento epico. Aggiunge poi il sig. abate Tiraboschi: nelle poesie di Germanico non vede si ancora quella vota gonfiezza e quel sottile raffinamento che comincia poscia a scoprirsi nei seguenti poeti, e perciò da molti egli è posto tra gli scrittori dell età d oro, benché toccasse ancora il regno di Tiberio. Lucano è il primo che noi veggiamo distogliersi dal buon sentiero, e lusingarsi di andar innanzi ancora a Virgilio. Entra poi a parlare di Lucano, cominciando dalla patria, ec., senza che in un lungo tratto si trovi quella sua pretesa spiegazione. Io domando: chiunque legga questo passo della Storia letteraria , crederà mai che Lucano sia stato il primo .a distogliersi dal buon sentiero, per soli quei difetti che riguardano il poema epico, e non piuttosto in generale per quelli che non ve-% dorisi nelle poesie (non epiche) di Germanico, e si scuoprono ne’ seguenti poeti? Forse la vuota gonfiezza e il sottile raffinamento sono difetti soltanto nelle composizioni epiche, e non anzi in qualunque altro poetico componimento? Non sono certamente epici i componimenti di Persio, ripresi dal Rapin per la gonfiezza nelle espressioni. Se dunque ov’egli parla