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Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/373

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897 QUARTA ACCUSA. L’abate Lampi Ila* dissimula più cose che fanno in favore dell abate Tiraboscht, e distruggon le accuse di’ei gli ha intentale. Non è più giusta, nè men graziosa quest’altra accusa, con cui l’abate Tirabòschi si presenta al tribunale de’ saggi. V abate LampiUas (egli dice, lett. p. i \) dissimula più cose che fanno in mio favore, e distruggon le accuse ch’ei mi ha intentate. Io all’opposto pretendo che il sig. abate Tirabòschi con questa sua lettera distrugga tutto ciò ch’io avea detto a favore di lui, e che bastava a dissipare tutte le pretese accuse. Io avea lodata la sua onestissima indole lontana assai da ogni avversione alla nazione spagnuola. Io aveva assicurato il pubblico, che non vorrebbe mai l’abate Tirabòschi contrastar alla Spagna quella gloria che trovasse appoggiata a sodi fondamenti e ragioni 5 mentre il sig. abate colla sua lettera mostra non solo di voler contrastare, ma ci dipinge come disperata quella gloria letteraria della nostra nazione, che il pubblico per altro trova appoggiata a sode ragioni e fondamenti. La prima ragione su cui fonda l’abate Tiraboschi la quarta accusa, è, perchè io dissimulo ch’egli con la medesima libertà con cui tacerlo affatto? Io sfido chiunque legge quel passo del Saggio dell’abate LampiUas a dire se esso non sembra indicare di’ io 1’abbia olfatto dimenticalo , c se non è perciò giustissima la mia doglianza.