Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/389

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facendola diventar uno stravagante paradosso. Eccola quale me l’attribuisce nella pag. i c): ha lingua latina deve agli Spagnuoli l’essersi conservata men rozza nel secolo cf Augusto. Vantisi adesso quest1 onestissimo scrittore d1 aver citate le mie precise parole senza punto alterarle (i). Levi alto la voce contro Paliate Lampillas, e lo accusi mancante di buona fede. In tutti i passi della mia opera, in cui egli pretende trovar qualche mia infedeltà, non troverà giammai una sì enorme trasformazione, quale egli ha fatto in questa mia proposizione. Non trovò egli altra strada per accusarmi di men saggio e prudente, a segno di lasciarmi trasportare a tai paradossi Io stesso all1 avanzare che feci quelle proposizioni, premisi che ben m1 avvedevo elvelle parrebbero tanti paradossi a chiunque avesso letto la Storia letteraria d’Italia. Pregai perciò i miei leggitori a voler sospendere il loro giudizio sin tanto che lette e pesate avessero le ragioni su cui esse erano fondate, giacchè io non era uomo che pretendessi esser creduto sulla mia semplice parola (tom. 2, pag. 3, 4)• La fretta e la sfavorevole prevenzione con cui pur troppo manifesta il sig. abate Tiraboschi di aver letta la mia opera, non gli hanno dato luogo a pesare le mie ben fondate ragioni; e perciò pretende (1) Confesso che per errore, non so se di penna , o ili stampa , qui è sfuggito un errore, e die doveasi scrivere nel secolo dopo Augusto, che nel secol d’Augusto. Correggasi dunque come I10 corretto in questa seconda edizione, e non perciò la proposizione lascerà d1 essere gigantesca.