Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/90

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Gl 4 LIBRO degli uomini dotti da sè conosciuti in Roma, ricorda il Padre Strada (l. 1, c. 9)) e la Storia della Guerra di Fiandra da esso composta, ed entra a farne un lungo e minuto esame; nè può negarsi che il cardinale non si mostri in questo passo non del tutto libero dalle umane passioni} e il pregiudizio che ei dà della Storia del suo emulo, benchè per lo più sia giusto, piacerebbe più nondimeno se fosse opera altrui: Dopo uri affettazione lunghissima , dice egli, c/i è giunta ormai a treni anni, non si è veduto uscire se non la prima Deca di quest’opera sino al presente, e confesso , che se bene l’Autore è mio amico, e da me viene grandemente stimato, non posso far di meno eli io non concorra sopra di ciò nel comune giudizio delle più erudite e più gravi persone, dalle quali vien giudicato, che un tal componimento serva alle scuole molto più di quello che insegni, e che in tutto il resto eziandio l’Autore di gran lunga non osservi, come dovrebbe, i precetti storici. E veramente sopra questa materia toccante i precetti move maraviglia anche al vedersi, che prima t Autore nelle sue Prolusioni ricevute con tanto applauso gli abbia così bene insegnati, e che poi nella sua Istoria gli abbia così imperfettamente eseguiti. Passa indi il cardinale a fare una minuta analisi de’ difetti del P. Strada. Quanto all1 arte storica , riprende le frequenti e lunghe digressioni con cui interrompe la serie de’ fatti, e gli elogi e le quasi distinte vite de’ grandi personaggi eh1 ei v1 inserisce; biasima ancora le minutezze a cui talvolta discende, la soverchia