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136 | osservazioni, |
Qualunque però sia questa potenza terrena, si vede non pertanto ch’ella si assoggetta anche al Cielo, ch’ella non impedisce il Sole da condurre regolarmente le grandi stagioni del Verno, e della State, nè la Luna da regolare i flussi, e riflussi dei mari, i venti periodici della Zona Torrida, ed altre impressioni.
Lasciando dunque nella sua oscurità, ed incertezza questa causa terrena, non è vano il contemplare le operazioni delle due gran cause Celesti, Lunare, e Solare; seguire le loro combinazioni, e dietro l’osservazione, e l’esperienza del passato, presentare, col loro ritorno, quella probabilità che portano sull’avvenire. Pare che gli sforzi che sinora abbiamo fatti, non siano stati nè affatto inutili, nè ingrati al pubblico, e dal comune degli Uomini curiosi sempre, ed anziosi del futuro, e sul fatto dei tempi; dopo di essere stati delusi, ed ingannati da tanti ciechi pronostici, hanno trovato qualche cosa di reale, e di ragionevole, in quelli che cogli accennati principj abbiamo proposti: dolce, ed unico premio delle nostre fatiche.