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18 Manifesto del Sig. di Saussure.

mente una specie di fermento nel corpo per preservarlo dall’irruzione violenta, cui il veleno, che naturalmente vi si trova, avrebbe potuto fare naturalmente; così, quando si erige un Conduttore, si deriva in esso a poco a poco la materia fulminante della Nuvola per prevenire la violenta esplosione, che avrebbe potuto fare da se stessa. E se vi è qualche differenza, queste sono tutte al vantaggio de’ Conduttori; poichè adoprando questi, voi non attirate sopra di voi, nè sopra le case verun pericolo, nè male, da cui non va esente l’innesto; ma al più sopra d’un ferro isolato, che solo soffre i rari rischj dell’operazione.

14. Ma che diranno quelli, che si spaventano del mio Conduttore, e, che vorrebbero farlo riguardare, come un attentato della sicurezza pubblica, quando sapranno, che forse la casa istessa, che abitano, e senza dubbio molti edifizj pubblici, la Casa di Città, le Torri del Tempio di. S. Pietro in particolare, sono armati già da molti anni di veri e reali Conduttori? Poichè io dirò, che le Girandole, le Freccie, ed altre prominenze metalliche, che si pongono nel colmo degli edificj, sono in fondo la cosa medesima, e producono i medesimi effetti, che la punta posta sulla cima del mio Albero; e che i tubi, i quali conducono le acque piovane dalle grondaje de’ tetti fino a terra, e spesso anche fino nei canali sotterranei, fanno esattamente le veci del filo di ferro, che si estende dalla punta del mio Albero fino nel bacino del getto d’acqua della Terrazza. Imperciocchè questi tubi di metallo, contigui alle gronde anch’esse di metallo, comunicano coi costoloni di bandone, che ricoprono gli spigoli de’ tetti, e che vanno fino al piede delle Freccie, o altri ornamenti, che coronano l’edificio, stabiliscono così una comunicazione, o sia un vero Conduttore dalle Nuvole fino in Terra.

15. Dirò ancor più. Io sono persuaso, e lo farà meco ogni Fisico, che solamente a questi Conduttori accidentali le Torri della nostra Cattedrale devono la loro conservazione, e la felice, prerogativa, che hanno goduta, di non essere state dopo due secoli mai colpite dal Fulmine. Di fatto, esaminando la singolar posizione di queste Torri, che formano l’edifizio il più elevato posto nel terreno più eminente della Città, e che dominano perciò a gran distanza tutti gli oggetti d’intorno, si concepirà facilmente, che nella loro costruzione deve esservi qualche cosa par-


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