Pagina:Toaldo - Del conduttore elettrico posto nel campanile di S. Marco in Venezia, 1776.djvu/10

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il Vasari ha torto; poichè se nel corpo inferiore non ha incrostature di marmo, nè colonne, come quelle di Firenze e di Pisa, non manca alla camera delle campane, ed all’Attico, nè di colonne, nè di marmi, nè di bronzi, nè di sontuose cornici, ed altri ornamenti; e certamente in pieno questa Torre ha la lode di grandezza, di robustezza, e di bellissima proporzione nel suo tutto, e nelle sue parti.

Comunque sia di ciò, la grande elevazione di questa Torre, il suo sito isolato, e più ancora, come si proverà, le molte ferramenta che vi entrano, l’hanno resa soggetta in passato al frequente insulto de’ fulmini; e negli Archivj dell’Eccellentissima Procuratia di Sopra per occasione di ristauri si trova registro di nove fulmini, che solamente ne’ quattro ultimi secoli la percossero.

Il primo fu nel 1388 ai 7 di Giugno. Il secondo nel 1417 per cui incendiossi la piramide, il cui castello era di legname; e così deve essere stata rifatta; poichè nel 1489 ai 12 di Agosto a ore 2 ½ di notte arse di nuovo per fulmine, nel qual momento fu colpito anche il campanile de’ Minori Conventuali detti li Frari, e sette campane restarono fuse. Allora fu che pensarono i Signori di fabbricare l’obelisco tutto di pietra, come è al giorno d’oggi, quadrato di fuori, rotondo di dentro, cogli angoli cioè pieni. Non cessò per questo l’ingiuria de’ fulmini, ma cambiarono sito; poichè d’allora in poi caddero tutti sotto la base della piramide, e sotto la prima cornice, del che accennerò ben tosto una ragione.


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