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68 P. II. Cap. I. Regole di fatto.

da alcuni anni. Il calore è il padre delle generazioni; se viene a mancare, anche queste debbono diminuire a proporzione.

120. XII. Ne segue un corollario universale di pratica, ed è, che si deve moltiplicare gli sforzi della cultura; procurare sopra tutto di riscaldare, se è possibile, per qualche mezzo, ed asciugare le terre con ingrassi caldi, per esempio, con della calce, con ceneri, col brugiare la terra istessa ec. Per cacciar poi l’umidità, anderà bene allargar i campi, sgombrarli dall’ombre e dagli alberi per tutto dove si fa abuso di queste sorte di piantagioni nelle terre arate, come ne’ nostri paesi di Lombardia.

121. XIII. Dalle osservazioni del Termometro s’è imparato, che il sommo del caldo e del freddo dell’anno, non arriva già presso i solstizj, come parerebbe dover essere, secondo la situazione del sole; ma intorno 40. giorni dopo, e ciò a cagione della cumulazione delle impressioni dell’una e dell’altra qualità1.

122. XIV. Parimenti il maggior calore del giorno arriva due, o tre ore dopo mezzodì, o secondo il Sig. de Luc, a tre quarti della giornata.

XV. Ma il minor calore, o sia il più gran freddo, si fa sentire verso il levar del sole (perchè niente lo diminuisce in tutta la notte) o piuttosto una mezz’ora dopo il levar del sole, a cagione d’una certa antiperistasi, che si fa per la caduta de’ vapori, e per un venticello di levante, che ordinariamente si leva col sole.

123. XVI. La temperatura media del giorno s’in-


con-

  1. Così avevo avanzato secondo il detto comune de’ Fisici, Ho trovato dopo, che non sono se non 27. giorni, come si vedrà nel Calendario Termometrico quì in fine. Vedrete qui dopo n. 191. e segg.