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DEGLI EFFETTI GRANDI DE’ MOTI PICCOLI. 7

vivipari (che lo ſpirito idealmente non trova impoffibile). Poichè oltre la difficoltà di formare un forno, o matrice artifiziale, oltre quella di fomminiftrare fucco e alimento opportuno, oltre il grado di calore, vi farebbe quella di applicare una ſpezie di moto periftaltico ed animato, che ferve allo fviluppo de’ germi nelle macchine viventi. Ma oltre tanti ingredienti in grado fiffo ed individuo bifognerebbe foftentare tutto questo compofto di azioni per tutto il tempo determinato dalla natura al nafcer di un animale. Poichè fe uno per far nafcere i polli diceffe, che richiedendofi 33 gradi di calore foftenuto per 21 giorni, dunque fi potrebbe far nafcere le uova in un giorno folo, coll’applicare un calore di 33 gradi moltiplicato 21 volte, che farebbe uno de’ più ardenti fuochi della Chimica; quefto al più potrebbe cuocere, calcinare, e vitrificare le uo va; ma non ingannare le regole eterne della natura..

. lo conchiudo finalmente applicando il fin qui detto al mio fcopo principale fe tanta è la forza dei piccoli moti, o fimultanei, o fucceffivamente accumulati; fe la natura per operare efige gradi quafi individui di moto; per quanto piccole fieno le emanazioni, ed impulfioni degli Aftri fopra i fluidi, e folidi fublunari, poffono tuttavia effere efficaciffi me a produrre almeno cooperando validamente le meteore, le mutazioni di tempo, ed impreffioni fenfibili fulle piante, e fugli animali. Chiudero quefto Articolo con un paffo del Montanari, prefo da quel Libro ifteffo, in cui confuta gli Aftrologi (Pag. 16. Aftrol. Conv. di falfo ).

Applicando quefte dottrine del calore, e del moto a quelle fermentazioni,o fia movimenti interni delle particole componenti che nell’aria vediamo farfi, che or Jereno, or nebbia, or nuvolo, ora pioggia, ed altre meteore producono; io non ardirei negare, che i moti, e il calore, non folamente del Sole, e della Luna, ma delle altre Stelle ancora, poteffero ciafcuna proporzionatamente concorrere a temperare il calore, e il moto di queft’aria, in modo di produrre colla diverfità de’ fuoi gradi, la varietà degli effetti, che vediamo. E ciò che dico dell’aria, può dirfi della terra, delle piante, degli animali, e de’ corpi noftri ancora: e forfe certe infirmità, che regnano alle volte in certe fagioni, a in certi luoghi particolari, o in certa fpezie di animali, da determinati gradi di calore e di moto, o, fe vogliamo dirlo in una parola, da diverfi gradi di fermentazione, che nell’aria, nel fangue, ed in altre cofe fi produce, banno l’origine. Ne io fapret convincere direttamente di falfo, per quanto ingannato io fima uno che mi diceffe, che a un tale effetto poteffe effer neceffario un raggio di Marte, o di Saturno, perchè cono fco, che per quanto debole fia il lume, e la mozione, che può quaggiù produrre una fella così lontana, pure può ella effer quella, che coftituifca in ef fere quel grado preciso di calore, e di moto, che a quell’effetto fi richiede Vedete il feg. Art. XI.


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