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AI LETTORI.

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Uando rivolsi il pensiero la prima volta a questo argomento dell’Influenza Lunare, io non avea altro disegno, che quello di comporre una Lezione da cattedra per l’apertura degli Studj nel Novembre 1769, toccandomi di trattare delle Meteore. Dedotta però brevemente la teoria, e insinuando questa manifestamente l’azione della Luna sull’Atmosfera, m’invogliai a confrontarla colle osservazioni; ed ottenute quelle del fu Sig. March. Poleni, trovando per una prima prova che parevano corrispondere ai principj, m’incoraggii di proceder oltre: perciò nel mentre ch’io trattava queste materie dalla cattedra, andava anche estendendo il Trattato, che restò concepito, scritto e stampato in meno di dieci mesi, il che appena posso ora credere, attese particolarmente tante laboriose Tavole che mi convenne formare. Per esser l’argomento popolare e per render il Libro intelligibile al nostro popolo, lo scrissi in Italiano; del che ora mi pento (senza però potermi indurre alla fatica d’una Traduzione); mentre per il popolo poteva bastare un piccolo Estratto Italiano, quando il Latino sarebbe stato inteso in tutta l’Europa dotta di là dall’Alpi, ove pochissimi intendono la nostra lingua. Quindi, sebbene i Giornali di Francia e di Germania abbiano dato degli Estratti vantaggiosi di quest’Opera, non ostante scarfa idea si avrebbe avuto de’ miei risultati, se non fosse nato l’incontro del Premio di Montpellier 1774 Sulla Meteorologia applicata all’Agricoltura. Avendo io scritto quella Memoria in Francese (stampata poscia e ristampata in più lingue) allora si eccitò da per tutto molta curiosità; si porse più d’attenzione agli effetti dell’Influenza Lunare; ed ormai i Giornali e i Trattati di Meteorologia si veggono bulicare di Punti Lunari; si disputarono Tesi pubbliche; si eressero Accademie Meteorologiche a Manheim, a Bade, all’Haya1: da altre si proposero Problemi analoghi di Premio; e gli Autori che ottennero questi Premj, ebbero l’ingenuità di riconoscere i miei principj per esemplari, come si può vedere nominatamente nella Memoria del Sig. Dottor Retz, coronata dall’Accademia di Brusselles nel 1778, sulla Meteorologia applicata alla Medicina; e in quella del Sig. Ab. Bertholon, sull’Elettricità del Corpo Umano, coronata dall’Accademia di Lione nel 17792; e quello di che assai mi compiaccio, sono le discussioni serie che l’autorevole Sig. Lambert fece sulle mie Tavole in più d’una Memoria dell’Accademia di Berlino. Pare in somma che questo Libro qualunque sia, abbia fatto una specie di epoca e di rivoluzione in Meteorologia. Più grato ancora mi riesce il vedere, che questo Libro col Giornale Astro-Meteorologico che dal 1772 seguito a pubblicare in conseguenza, serve non solo di


di-
  1. Vedete il Discorfo Tedefco del Sig. Bockmann, Consigliere, e Professere di Filosofia e di Matematica, a Carlsruhe 1778.
  2. In questa bella Memoria del Sig. Ab. Bertholon, stampata in Lione 1780, si trovano diverse Tavole relative al suo soggetto (da pag. 447 fin 496), che l’Autore confessa essergli state comunicate da un amico, che le prese da una Memoria d’autor incognito, e vengono qualificate di prova perentoria. Queste Tavole sono mie, e le aveva poste in una Memoria mandata per il concorso 1776. L’Accademia al mio avviso ne ha fatto una dichiarazione, e il Sig. Ab. Bertholon un’ingenua protesta nel Giornal di Rozier.