Pagina:Tolstoj - Come ruinare l'autorità.djvu/9

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alle regole della censura esprimendo variamente ciò che è loro permesso. Così essi continuano a credere di servire la società cogli scritti che procurano loro il sostentamento. Al contrario, tacendo sulle cose più importanti, cooperano a diffondere nel pubblico i pensieri più falsi e favorevoli al Governo.

Ne concludo che il ragionamento e la esperienza mi mostrano che i due mezzi che hanno servito fino ad ora per combattere il Governo non solamente sono inefficaci, ma contribuiscono a rafforzare il potere e a sviluppare l’arbitrio governativo.

Che fare allora? Altra cosa, e abbandonare una tattica che durante settant’anni ha dato la prova della sua impotenza e non ha condotto che a risultati contrari a quelli che si riprometteva. Che fare insomma? Ciò che hanno fatto gli uomini ai quali si deve ogni progresso verso la verità o verso la luce. E in che consiste questa condotta?

Coloro che partecipano al Governo o lavorano sotto la sua direzione possono credere di lottare; essi ingannano se stessi e con sè i loro correligionari. Ma i loro avversari riconoscono assai bene, dalla debole resistenza che trovano, che l’ostacolo è puramente apparente. Per quanto riguarda i nostri liberali, il Governo fa una continua esperienza per scoprire se esiste una reale sentenza, e dopo essersi assicurato che essa fa troppo difetto per essergli d’imbarazzo, si permette tutto.

Il Governo di Alessandro III era così convinto di questo, che ha potuto tranquillamente sopprimere tutto ciò che formava l’orgoglio dei liberali, ciò che essi credevano dovuto ai loro proprî sforzi. Egli ha soppresso la giustizia di pace e le prerogative delle università. Ha modificato tutto il sistema dell’inse-