Pagina:Tommaseo - Esempi di generosità proposti al popolo italiano, Milano, Agnelli, 1868.djvu/95

Da Wikisource.

o dolore o rimprovero all’uomo forestiero: amatelo come voi stessi, perchè Dio l’ama, e provvede di vitto e di vestito anche lui. Non offendete la vedova nè il pupillo: se ad essi nuocete, grideranno a me, e io sentirò il grido loro; e le vostre mogli rimarranno vedove, e i figli vostri pupilli. Il servo straniero che a voi si ricoverasse, non lo darete in mano al padrone, nè tormenterete; ma abiti con voi in quale delle città vostre gli torni.

«Trattate con bontà anco le bestie che a voi servono: al bue che lavora sull’aia, non gli legate la bocca perchè non mangi del grano che le sue fatiche preparano a voi. Non vedrai errare smarrito il bue nè la pecora del tuo fratello, che tu non li riconduca al fratello tuo: anco che non ti sia congiunto di sangue, anco se sconosciuto, menerai l’animale in casa tua, e lì starà finchè venga il tuo fratello a cercarne, e tu gliene renda. Così farai del vestito, e d’ogni cosa del tuo fratello che fosse smarrita: se la trovi, non la lasciare lì come cosa altrui, ma come di tua, prendine cura. Se tu vedi il giumento o il bue del tuo fratello cascati per via, non passar oltre, ma aiutalo a levarli su. Se t’abbatti al bue del tuo nemico e all’asino erranti, rimenali ad esso. Se vedi l’asino di chi ti odia, caduto sotto la soma, non tirar via, ma dà una mano all’uomo che t’odia, e sollèvagliene».


In questo soprastanno a tutte le religioni alterate dagli uomini la rivelazione mosaica, e ancora più la rivelazione cristiana; soprastanno in questo, che raccomandano e aiutano la perfezione dell’uomo in quelle cose alle quali