Pagina:Tommaso Moro.djvu/8

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l’essere stato proposto da donna d’alto sentire e di cotante e sì amabili virtù. L’idea d’onorare nel miglior modo a me possibile un pensiero di Lei, mi diede lena e perseveranza fra le difficoltà di cui nell’esecuzione m’avvidi. Pavento di non averle superate, ma la prego di credere che il desiderio di fare una buona tragedia non fu mai tanto nell’animo mio, quanto in trattare un tema accennato da Lei.
Ho l’onore d’essere colla più particolare stima e reverenza

DI LEI, SIGNORA MARCHESA,

Torino, 21 ottobre 1833.

L’umilmo e devotmo servitore

SILVIO PELLICO