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78 chiese

generale del cardinale Maurizio di Savoia ne pose la prima pietra. L’altar maggiore è in legno leggiadramente sculto, dono di M. R. Cristina, che fece anche adornare in marmi la cappella di S. Antonio di Padova, il cui quadro è del Caravoglia. La cappella di Santa Elisabetta fu inalzata per voto delle infanti di Savoia Maria ed Isabella, figliuole di Carlo Emanuele: il quadro è di Camillo Procaccini.

La cappella della Visitazione venne eretta dal senatore Pastoris, e quella di S. Pietro d’Alcantara dalla signora Maria di Genova contessa di Masino.

Gian Giacomo della Barthe di Guascogna col figliuolo Francesco, il primo d’anni 42, il secondo d’anni 17, morti combattendo presso Ivrea pel duca di Savoia nel 1641, ebbero in questa chiesa sepolcro e memoria del glorioso lor fine. Vi giace pure Don Maurizio di Savoia, figlio della marchesa di Riva, morto nel 1644. Allato alla balaustra dell’altar maggiore è una lapide leggiadramente lavorata a bassi rilievi gotici, memoria del sepolcro della contessa Luigia di Senfft-Pilsach, figlia dell’inviato d’Austria a Torino, e della madre della stessa.

La marchesa d’Este di Lanzo vi fece fabbricare il coro, e vi ebbe sepoltura, con altri di quel casato.

Vi giace anche un Gerolamo Mota, di nazione turco, agente del principe Eugenio il Grande, morto nel 1726; e Lodovico della Court, ambasciatore di Luigi XIII al duca di Savoia, morto nel 1641.

Nel 1730 vi fu sepolto Nicolò Pensabene di Palermo, primo presidente e capo del magistrato della riforma sugli studi.

Nel 1641 vi fu interrato Carlo di S. Martin, sire di Angencourt, capitano nel reggimento di Lorena, ed aiutante di campo del Re cristianissimo, morto per una ferita avuta nell’assalto d’Ivrea.

Nel 1770 vi fu deposto l’abate Giuseppe Pasini di Padova, professore d’ebraico e di sacra scrittura, autore di diverse opere e bibliotecario dell’Università di Torino.

Ora si sta dipingendo la vôlta da Luigi Vacca.

Santa Maria di Piazza (Via di Santa Maria). C. P. — Secondo l’asserzione di Modesto Paroletti, questa parrocchia esisteva già ai tempi di Carlo Magno. Gli è certo che devesi annoverare tra le più antiche di Torino. La chiesa attuale venne eretta nel 1751 sul disegno del Vittone. L’entrata della chiesa antica trovavasi dove ora si vede la sacristia, ed aveva davanti una piazza.

In questa chiesa si venera un’immagine della Madonna delle Grazie, una delle tante che si vogliono dipinte da San Luca.