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186 | istituzioni militari |
Uno scudo di fabbrica posteriore, che rappresenta in rilievo Ercole domatore de’ mostri, appartenne forse ad Enrico IV di Francia, o per lui fu lavorato, perocchè questa era la sua impresa; ed è lavoro da re.
Fra le armi famose, perchè già appartenenti a qualche personaggio storico, noteremo:
L’armatura equestre, tre bellissime spade e quattro moschetti a ruota del duca Emanuele Filiberto.
L’elmo, due cosciali di un’armatura di Carlo Emanuele I, una rotella col suo nome ed impresa (bellissimo lavoro di cesello a trofei, nodi gordiani e corone), ed il suo pugnale, già conservati negli archivi di corte.
L’armatura di tutto punto di Filiberto di Savoia vicerè di Sicilia e generale di mare del re di Spagna.
La corazza del principe Tommaso.
La corazza, le pistole, la spada e la bardatura del cavallo del principe Eugenio alla battaglia di Torino nel 1706 (V. la vignetta, pag. 20).
La corazza del re Carlo Emanuele III, indossata alla battaglia di Guastalla, asportata dai Francesi e restituita dal museo d’artiglieria di Parigi nel 1815.
Alcune corazze con lo stemma della famiglia Martinengo, e tre intere armature proprie di Antonio Martinengo.
Vi sono ancora un’armatura di casa Pisani, una de’ principi Mattei, una dell’antica famiglia S. Martino d’Agliè, Pasella, ecc. ecc.
Le bandiere che adornano quest’armeria sono monumenti di gloria piemontese, tolte, combattendo, dai nostri soldati nelle guerre antiche e recenti.
Si conservano ancora tre spade già impugnate da Carlo Alberto sui campi di battaglia; e due aquile della Guardia Imperiale Italiana.
A fianco dell’armeria, in un vago salotto evvi il medagliere di S. M., raccolto anch’esso da Carlo Alberto. Comprende una collezione assai ricca delle monete e medaglie della Real Casa (V. Medagliere, pag. 174).
Questo salotto è adorno di varie anticaglie trovate in Piemonte, e varie curiosità del medio evo.
Nella ricca sala, che serve di vestibolo all’armeria, si conservano i modelli degli attrezzi dell’artiglieria contemporanea, i modelli delle antiche macchine di guerra prima dell’invenzione della polvere, eseguiti al regio arsenale sotto la direzione di S. A. R. il Duca di Genova, e le armi di recente costruzione, sì nazionali che estere.
Due altre raccolte adornano questo vestibolo: una è quella delle armi in-