Pagina:Torino e suoi dintorni.djvu/292

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associazioni nlatttropicms ed industriali

di Torino si chiama centralo. Non vi può essere comitato ove non siano almeno trenta soci.

I soci si distinguono in professori, dilettatili, e benefattori. Ogni hocio paga una quota mensile, la quale ò fissata , pei professori e dilettanti a L. I, pei benefattori a L. I 50 : più un diritto d'ingresso lissato dal regolamento a seconda dell'età del socio.

Ogni professore è oltrecciò tenuto a pagare uua sopraquota mensile di cenlesimi 50 se vuole aver diritto, in caso di bisogno, a qualelis sussidio temporario.

Qualunque socio avente almeno otto anni di non interrotta aggrega- zione alla società in qualità di professore acquista verso di essa il di- ritto ad una pensione nei casi e modi stabiliti dallo statuto, e dopo la sua morte, pensionato o non pensionato, la ottengono gli ascendenti , moglie e discendenti, a seconda de' loro bisogni.

L' amministrazione della società è affidata', in ogni comitato, ad un consiglio amministrativo, nominato dai soci in adunanza generale.

Società Francese di benefieeiiza. — Fu fondala nel t849 -otto il patronato del ministro di Francia presso il Governo Sardo, collo scopo di soccorrere i francesi bisognosi che risiedono in Torino o vi sono di passaggio.

È composta soltanto di francesi. Ogni socio paga una quota men- sile di un franco.

La società è amministrala da un comitato di {(i membri eleni annualmente in assemblea generale alla maggioranza assoluta de' voti. 11 ministro di Francia è presidente nato di detto comitato.

Ogni francese, sia residente, sia viaggiatore, che trovasi realmente nel bisogno, ha diritto ai soccorsi della società, qualora non se ne sia reso indegno per la sua mala condotta. Ogni domanda di soccorso dove essero appoggiata da un membro della società.

Opeen pia bnja. — Un benemerito orefice di Torino, no- minalo Innocenzo Gaya, lasciava per suo testamento a favore della corporazione degli orefici e gioiellieri della capitale la casa n. !">, in Via Nuova, del reddito di lire seimila circa, colle seguenti di- sposizioni, cioè : di pagare lire mille alla chiesa di S. Filippo per un quaresimali) da farsi nelle oro pomeridiane ; di soccorrere gli ore- fici e gioiellieri caduti in mala fortuna con lire 70 trimestrali, e di ripartire la rimanente somma, a lire 1óo20 per volta, fra i poveri lavoranti delta suddetta corporazione. Quest'opera è amministrata da nn presidente e 4 consiglieri che sono dell'arie, e da un tesoriere