Pagina:Torino e suoi dintorni.djvu/310

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accompagnato dal principe Bugenio, sali la cima di questo collo per esplorare le posizioni del campo francese che stringeva d’assedio Torino (Vedi Inforii azione Storica), scoprisse gli errori de’ nemici, o facesse indi solenne promessa alla Vergine Santa che s’ adorava in quella chiesetta di voler inalzare al suo nome un magnifico ’empio, seguita che fosse la dispersione dell’inimico. Così fu. Liberata Torino e for- nite le guerresche faziosi, diede optsra al decretato disegno.

—•- Nell’anno 1713 ebbe principio io spianamento dolla vetta che sor- I gova acuminata, atterrando l’antica chiesuola per dar luogo alPereziono della Basilica e de’ luoghi adiacenti sopra il disegno, veramente regale, dell’architetto di corte D. Filippo Juvara di .Messina, cavaliere dell’or- dine di Cristo del Portogallo ed abate di Selve. La prima pietra fu collocata il 20 luglio 1717. Lungo e dispendioso fu il lavoro, fi solo trasporto dei materiali costò somme ingenti. Quando si pensi che poche e scarse sorgenti d’ acqua trovatisi in quei dintorni , e cho a schiena di mulo dovette pressoché tutta essere condotta dalle rive del Po ; che le pietre e i marmi di costruzione, le statue, le colonne ed altro fu \ trasportato col mezzo di macchine, non farà stupore il conoscere avere J ’^■la spesa oltrepassato i tre milioni di lire antiche. —r- Il primo novembre del 1751 Carlo Emanuele 111 apri solennemente la real Basilica intitolata al nome di Maria.

1 « Sorge il tempio su pianta circolare: otto pilastri molto rilevati dal muro maestro, con altrettante colonno incastrale in essi, sostengono la cepola. Negli interpilastri sono sei cappelle elittiche centinaio. Per qucll’interpilastro che è all’ incontro all’ ingresso principale si passa ad una gran cappella ottagona , in fondo a cui è il grande aliare. Al di fuori la gradinata gira in centina, facendo rette e curvo. La facciata ha un portico di otto colonne corintie; l’intercolonnio di mezzo è maggiore de’ laterali. Sopra l’ordine è un frontone che interrompe la balaustrata. La cupola di buona figura ò in mezzo a due svelti cam- panili. ■ Cosi il Milizia.

Una critica sevora potrebbe a giusta ragione rilevare alcuni errori dei’particolari che’formano l’interno ornamento, e potrebbe anche ^condannare i frontoni rovesciati e spezzati, ed altre forme di gusto irrotto che si scorgono nell’architettura delle cappelle; ma è da ri- Ipensarsi che il .luvara apparteneva ad un’epoca in cui l’arte appena si Tfdva dal corrotto stile borroininesco c guariniano. Però è giusto il t rlre che in mezzo all’apatia ed al letargo in cui giaceva, ai giorni del Ju?ara, l’architettura, egli fu il primo, come disse egregiamente Carlo