Pagina:Torino e suoi dintorni.djvu/399

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ixidcazioni itili 365

Furono inoltre rialzate pareceliio caso già esistenti, cioè 28 con au- mento di -234 camere e 31 soffitte nel 1881, e 29 con 371 camere e 52 soffitte nel 1852. Cosi il totale dello camere costrutto nel 1851 e 1852 6 di 7,151, ed il totale delle soffitte a 843.

Calle. — Del numero dei cali?) esistenti in Torino , e del lusso con cui sono arredati fu già da noi parlato altrove (pag. 33 e 345). I più splendidi sono quelli di S. Carlo.il Nazionale, il Dilej, la Lega ita- liana , la Borsa del Commercio , lo Statuto ecc. gli ornamenti di essi furono in gran parto eseguiti sul disegno dell’architetto Leoni. Quasi tutti sono provveduti di un discreto numero di giornali; ma ve ne sono alcuni io coi il numero dei giornali nazionali e stranieri, politici, scientifici, letterari, ecc. è sì copioso, ed in cui sì notevole è il concorso e l’assiduità dei lettori che la stanza in essi destinata alla lettura dei medesimi può a buon diritto chiamarsi un gabinetto letterario. (Vedi Prezzi correnti nei Caffi, pag. 571)

Alberghi, Trattorie, CafTè restaurante. — Il numero di questi è indicalo a pag. 543. Nelle Indicazioni speculi il viaggiatore troverà particolareggiate nozioni intorno a parecchi dei principali sta- bilimenti di questo genere

Ci piace intanto di accennare, fra i primari! alberghi, quelli dell’ Europa, di Loiulra, della Gran Bretagna, Feder, De la Ville, Caccia Reale, Dogana Pecchia, ecc ; fra i caffè restaurante quelli del Cambio, del Commercio, del Gran Ca’.ro; fra le trattorie quelle del Pallore, della Concordia, Verna, Vittoria, ecc. (Pei Prezzi correnti veggasi a pag. 371) JRecca (Via della Zecca). — La Zecca venno aperta in Torino nel 1297 da Filippo di Savoia, principe d’Acaia e signoro del Piemonte: essa d’ allora in poi continuò sempre a lavorare anche nel durare delle due occupazioni francesi del secolo XVI e XVIII. Vi si conserva una serie di conii di medaglie di tutti i principi e principesse, sovrani di Savoia, con allusivi rovesci, cominciando dal favoloso Beroldo e scen- dendo sino a Vittorio Amedeo III, fatta nel secolo scorso dai Lavy e in gran parte imaginaria. Vi sono inoltre i punzoni e conii delle mo- nete del Piemonte e Stato di Genova dal 1780 in circa a questa parte.

Nel laboratorio di Valdocco che ne dipende, sono i forni inservienti allo operazioni cho abbisognano per raffinazione e separazione dei mo- bili preziosi, come pure per le macchine per la preparaziono dei ton- dini; il tutto mosso da macchine idrauliche.

Havvi pure un laboratorio chimico metallurgico. I piò recenti trovati dalla chimica sono adottati dalla Zocca torinese.