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24 TORNIAMO ALLO STATUTO

d’interessi locali e personali, e facendo del dissidio e della lotta le condizioni di vita e di funzionamento del governo della cosa pubblica.

E allo stesso tempo togliesi credito e prestigio al Principato, che dovrebbe formare la spina dorsale dell’organismo politico, che dovrebbe incarnare l’idea dello Stato difensore, non soverchiatore della libertà, impersonando l’interesse generale in quanto diventa condizione e mezzo di tutela dell’interesse individuale, del maggior numero e del libero svolgimento della personalità umana. Del Principe invece si vorrebbe, dai nostri dottrinari, fare un essere quasi ipnotizzato, che dovesse accettare tutto, sottomettersi a tutto, non avere volontà nè opinione propria, ma solo designare, come un manometro automatico, nei momenti di crisi, quale è il presidente del Consiglio che si suppone debba e possa per fas ac nefas ottenere la maggioranza dei voti dei deputati. Non si può pretendere che il pubblico abbia da considerare per novantanove giorni su cento la persona del Principe come un elemento inattivo, che non deve avere e tanto meno manifestare opinioni nè sentimenti nell’indirizzo della cosa pubblica, ma deve far buon viso a qualunque Gabinetto possa strappare il consenso della Camera, e poi volere che il centesimo giorno, nei momenti più difficili e di crisi, quando divampano le passioni più vive, quello stesso istituto, fino allora trascurato e senza azione reale, venga issofatto rispettato e venerato da tutti, come il grande moderatore dello Stato, avente chiara e sicura coscienza della linea da seguire nell’affidare a nuove mani il potere, e riscuota la cieca fiducia e l'assentimento dell’universale.

Tutto oggi dovendo dipendere dalla volontà della maggioranza dei mandatari degli elettori, ogni studio, ogni sforzo degli uomini politici, di coloro che di fatto hanno in mano il governo, si riassume nel predisporre gli organi dello Stato e tutti gl’istituti politici che da loro possono dipendere, in guisa da poter lusingare o costringere il responso degli elettori a seguire la via da essi indicata e nel vincolare intanto la volontà della maggioranza della Camera con le lusinghe personali e con le minacce di schierare contro ogni singolo deputato nel suo Collegio tutta la batteria delle influenze governative ed ufficiali.

E d’altro canto ogni studio, ogni sforzo dei singoli deputati si concentra nell’assicurarsi la rielezione, cioè nel soddisfare lì per lì in qualsiasi modo il maggior numero di interessi e di brame dei singoli elettori.