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26 TORNIAMO ALLO STATUTO

stri atti di governo. La Nazione guarda a Voi e fida in Voi, sicura da un lato che non toccherete ad alcuna libertà e non ritirerete mai alcun diritto dal Vostro glorioso avo largito o delegato ad altri; ma non meno desiderosa dall’altro che conserviate viva ed ìntegra l’istituzione madre, che ci rappresenta la difesa dell’interesse generale della patria. Sire, vegliate! l’interesse Vostro è sopratutto interesse nostro, interesse di tutti, interesse dell’Italia».

Non meno del socialismo, il Principato liberale contiene il concetto elevato e preponderante dello Stato, all’infuori di ogni elezione di classe.

E di fronte alla Chiesa invadente, rappresenta, oltre la ferma difesa della moralità sociale, la libertà della coscienza individuale, l’indipendenza sicura del pensiero; garantisce i diritti di tutti i culti, di tutte le opinioni, e la piena esplicazione delle facoltà individuali pel cittadino, in tutte le funzioni essenziali della vita civile; assicura la tutela degli interessi materiali come del progresso civile della nazione.

Per contrapporsi al socialismo di piazza ed al clericalismo oscurantista il Principato nostro, che s’immedesima col concetto della patria nazionale ed impersona insieme il principio della libertà individuale, garantita invece che soffocata dall’azione dello Stato, ci porge una idealità atta a servire di punto di raccolta, di nucleo attorno a cui stringerci, in mezzo al rapido avvicendarsi degli uomini e dei gruppi al potere, ed al turbinio delle loro momentanee passioni e rancori.

Vogliamo noi un’Italia clericale, liberale-temperata, o radicale-socialista?

Tra non molto bisognerà scegliere fra le tre cose.


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Gli elementi liberali temperati, col loro credo troppo individualista per la lotta quotidiana, si trovano nella condizione dei corpi di volontari di fronte agli eserciti permanenti dei partiti estremi. Questi o mediante l’ordinamento ecclesiastico, che scende fino ai parroci e si vale delle mille forme di associazione e di confraternite fra loro collegate, o mediante le Società operaie, di mutuo soccorso, di consumo, di produzione, e pur troppo con l’aiuto