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10 TORNIAMO ALLO STATUTO

particolari, sia pure rappresentati da tanti singoli aggruppamenti a base territoriale (collegi elettorali), non ci dà l’espressione sincera dell’interesse generale della Nazione, nè ci fornisce gli elementi sufficienti per tutelarlo e garantirlo.

Le accuse sostanziali contro il parlamentarismo, intorno a cui tanto si è scritto e detto in questi ultimi anni, si possono condensare in poche formole comprensive di verità generali e quasi evidenti.

L’interesse generale dello Stato non è identico, giorno per giorno, con la somma di tutti gl’interessi particolari, individualmente e soggettivamente considerati, e tanto meno lo è con la somma di un aggregato variabile di quegl’interessi sufficiente soltanto a costituire una maggioranza fuggevole di una metà più uno delle forze politiche che li rappresentano.

In un Governo fondato quasi totalmente sull’elezione manca nella alta direzione della cosa pubblica la rappresentanza dell’interesse collettivo e generale. Atto per atto predominano sempre gli aggregati di interessi personali o locali.

Nè si può tampoco appoggiare ogni atto di governo al solo principio del far piacere, lì per lì, a chi ne è l’oggetto, o dello ottenere la preventiva o contemporanea adesione della parte interessata.

Onde l’elemento elettivo apparisce meglio adatto a determinare l’indirizzo generale della legislazione e a sindacare l’azione del Governo, che non a governare, sia direttamente sia per delegazione.

Accade in questi tempi pel cosidetto parlamentarismo quel che accadde con il Governo assoluto, nel periodo in cui durava ancora e già l’opinione universale in Europa ne contestava la legittimità e l’utilità. Potrebbe venire rovesciato ad un tratto, e nessuno alzerebbe un dito per difenderlo, o lo rimpiangerebbe estinto.

Tutto ciò rappresenta un grave pericolo per l’avvenire della civiltà nostra; perchè, mentre il parlamentarismo è in pieno discredito, non vi è un insieme di dottrine che indichi, col consenso generale, una data e positiva evoluzione verso altro metodo, verso altra base di governo liberale e ordinato a un tempo. E intanto il socialismo si organizza minaccioso da un lato; il clericalismo con intenti teocratici dall’altro; despotismi soffocanti ogni libertà civile e morale, tanto questo che quello.