Pagina:Torre - Del concetto morale e civile di Alessandro Manzoni.djvu/106

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del male, o sivvero si origini il fatto dall'avere impresso Dio nell'anima semplicetta, vagheggiata prima che sia, come direbbe il divino poeta, i tipi o paradimmi eterni ed immutabili. Non entreremo certo in questo luogo a proferire il nostro giudizio sull'argomento; solo, quello che qui giova notare si è che la cosa non può essere messa in dubbio, e che tutti danno alla estrinseca manifestazione e realizzazione di questo ideale interno l'appellativo di dritto, onde l'umana persona si rende sacra ed inviolabile. Non si creda però che un tale concetto del bene, e dell'assoluta giustizia che ne consegue, sia in tutti gli uomini perspicuo e chiaro ad un modo. Quanto alle sue accidentali determinazioni, esso varia non solo in ragion dei climi, circostanza che ha forse troppo larga parte nella immortale opera del Montesquieu, e nelle teoriche della scuola storica, ma anche, e soprammodo, in ragion delle nazioni, degli stati, delle famiglie, degl'individui. Si piace però di rendersi esigenza imperiosa e tenace in certe anime